ST LOUIS, MO - AUGUST 09: Francesco Molinari of Italy waits to play his tee shot on the 17th hole during the first round of the 100th PGA Championship at the Bellerive Country Club on August 9, 2018 in St Louis, Missouri. (Photo by David Cannon/Getty Images)

Esiste una “zona d’ombra” anche nel Golf, sport che è talmente basato sul rispetto delle regole da imporre a ogni giocatore di essere l’arbitro di se stesso? Esiste, purtroppo; ed è inutile far finta di ignorarla, cullandosi nel mito dello “Spirit of the Game”. Nella preparazione di questo numero di Golf Today, una delle prime sezioni a finire in pagina era stata la bella inchiesta “segreta” condotta dalla nostra “consorella” Golf World che troverete a pag. 63 sotto il titolo: “Quello che i giocatori non dicono”. Dietro garanzia di anonimato, quaranta giocatori del Tour hanno accettato di rispondere a domande mirate anche a verificare il tasso di lealtà del loro mondo. E l’esito non è stato sempre confortante. Proprio mentre lavoravamo alla pubblicazione dell’inchiesta, una mail pervenuta in redazione e destinata al nostro Marco Durante (pagg. 16-17) ha testimoniato come il problema della correttezza sia già un’emergenza, da noi, fin dalle gare giovanili di cui l’autrice della lettera denuncia episodi a dir poco sconcertanti. Vi invito a leggerla, con la relativa risposta di Durante che, val la pena di ricordarlo, è stato giocatore dilettante e professionista di livello, è avvocato, consigliere federale e, non ultimo, padre di giovani golfisti.

Facendo la somma, Inchiesta + Lettera, ci è sembrato quasi di addentrarci in una passeggiata “dall’altra parte”, quella un po’ meno nobile del nostro sport. Magari non alla maniera cruda di Lou Reed e della sua famosa “Take a walk in the wild side” (che raccontava con brutalità di linguaggio il lato oscuro della New York anni Settanta di Andy Warhol e compagnia), ma certo con la percezione che la battaglia sulla correttezza e il rispetto delle regole è, resta e sarà sempre una priorità per noi che amiamo lo sport e questo sport in particolare.

Per fortuna, la solarità della scelta di copertina dedicata all’estate ormai alle porte, con le sue promesse di gioco, viaggi e vacanze ci consente di tirar su la cloche dell’ottimismo e riportare l’aereo in quota. Imparando, però, a godere dei privilegi dell’estate evitandone i rischi, come ci aiutano a fare le “Istruzioni per l’uso” che abbiamo compilato con l’aiuto di una nutrizionista, un cardiologo, un dermatologo e, naturalmente, di un maestro di golf, perché le condizioni meteo dell’estate possono richiedere particolari accortezze anche sul piano del gioco. E mentre la stagione del Grande Golf entra nella sua fase più intensa, con l’US Open in arrivo sul “misterioso” links di Chambers Bay, praticamente ignoto a tutti i campioni e profondamente diverso dalle tradizionali sedi del Major statunitense, divertitevi a scoprire con noi (a pagg. 54-58) i guai combinati dai caddie ai loro giocatori. Una raffica di colpi di “fuoco amico” che ha mietuto molte vittime. Come sa bene, purtroppo, anche il nostro Edoardo Molinari. Buona lettura.

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