ST LOUIS, MO - AUGUST 09: Francesco Molinari of Italy waits to play his tee shot on the 17th hole during the first round of the 100th PGA Championship at the Bellerive Country Club on August 9, 2018 in St Louis, Missouri. (Photo by David Cannon/Getty Images)

A soli sei giorni dal via, abbiamo scovato alcune curiosità sul Masters che dovete assolutamente sapere per prepararvi al meglio al primo Major stagionale…

1. Mezzogiorno di fuoco ad Augusta. Nel 1983, l’allora presidente degli Stati Uniti, Ronald Reagan, giocò un giro all’Augusta National come ospite del suo Segretario di Stato George Schultz. Quel giorno Charles Harris, nativo di Augusta, sfondò il cancello d’ingresso col suo furgone e, armato di pistola, prese in ostaggio alcuni dipendenti nel pro-shop del Club, minacciando di aprire il fuoco se non gli avessero concesso udienza con Reagan. Dopo due ore di terrore, i Servizi Segreti lo riuscirono a fermare, evitando il peggio.

2. Giorno di gloria. Ogni anno, l’ultima giorno prima della chiusura estiva, i caddie dell’Augusta National hanno libero accesso al percorso: possono giocare quanto vogliono, come vogliono, completamente gratis.

3. La 19esima buca. Nel disegno originale, ad opera di Alister MacKenzie, il percorso prevedeva una 19esima buca, chiamata letteralmente “Lascia o Raddoppia”, pensata per rendere più sfiziose le scommesse dei giocatori. Lungo 90 metri, questo par 3 è l’unica buca che non prende il nome da una pianta o da un cespuglio.

4. Un Amen Corner…più corto. Ecco un classico malinteso. Il vero Amen Corner non è rappresentato dalle buche 11,12 e 13 nella loro interezza, ma solo dal colpo al green dell 11, la 12 e il tee shot della 13.

5. Un Club per tutte le tasche. La quota di affiliazione originale dell’Augusta National era di 350 dollari, che equivalgono a meno di 4000 dollari odierni.

6. Champions Dinner à la carte. Tutti sanno che il campione in carica del Masters propone il menù per la mitica Champions Dinner, il giovedi sera, al termine del primo giro del torneo. Ciò che molti non sanno è che gli altri, prestigiosi commensali non sono affatto costretti ad adeguarsi, anzi, il più delle volte ordinano dal menù del ristorante come in qualunque altra serata. C’è da immaginare la scelta dei Past Champions quando, nel 1988, Sandy Lile scelse l’haggis, tipico piatto scozzese a base di interiora di pecora…

7. Un amore profondo. Dopo essersi gravemente ammalato, all’età di 83 anni, il co-fondatore dell’Augusta National Clifford Roberts scelse di togliersi la vita sulle rive dell’Ike’s Pond, un laghetto sul percorso par 3 che amava particolarmente.

8. Il Driving Contest. Il Par Three Contest divenne un rituale pre-Masters solo nel 1960. Prima di allora, i giorni precedenti all’inizio del torneo erano teatro di divertenti Driving Contest fra i giocatori.

9. Occhio alle false partenze. In 78 edizioni del Masters, solo in quattro occasioni il leader del torneo al termine del primo giro ha poi vinto la giacca verde (Craig Wood, Arnold Palmer, Jack Nicklaus e Raymond Floyd). L’ultima volta risale a 38 anni fa.

10. Nice shot, Jeff! Ci sono stati 24 hole-in-one nella storia del Masters, ma solo uno di questi è stato realizzato alla lunghissima buca 4. L’autore del prodigio è stato Jeff Sluman, che nel 1992 imbucò un ferro 4 dal tee del “Flowering Crab Apple”, da una distanza di 192 metri.

11. I fantastici quattro. Di tutti i giocatori che hanno giocato almeno 30 giri al Masters, solo 4 hanno mantenuto una media score sotto il par: Tiger Woods (70,86), Phil Mickelson (71,21), Fred Couples (71,91) e Jack Nicklaus (71,98).

12. Niente pubblicità. Durante il Masters non vedrete marchi di alcun tipo né negli stand, né nei punti di ristoro. Quando i camion delle bibite, della birra o degli snack arrivano all’Augusta National, le confezioni dei loro prodotti vengono sostituite con confezioni logate “The Masters”.

13. Mai visto il Masters. Il disegnatore di Augusta, Alister MacKenzie, vide la sua creatura per l’ultima volta nel 1932. Morì il 6 gennaio 1934, tre mesi prima dell’edizione inaugurale del Masters.

14. Bobby, proprio tu? Pur avendo contribuito al disegno del percorso, Bobby Jones dimostrò di non trovarsi pienamente a suo agio sui green dell’Augusta National. Giocò 11 volte il Masters, facendo registrare, come miglior piazzamento, solo un 13esimo posto nell’anno del debutto (1934).

15. Terra di innovazioni. Il Masters è stato il primo torneo le cui 72 buche vennero giocate nel corso di 4 giorni. E’ stato anche il primo in cui è apparso il sistema di calcolo sopra/sotto par.

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