Nessun albero potrebbe raccontare storie più interessanti della vecchia quercia sul prato, davanti alla club house. È enorme e molto vicina al tee della 1 e chiunque la sceglie come luogo d’appuntamento. Qui puoi incontrare Gary Player che chiacchiera con Rory McIlroy o Patrick Reed insieme a Tiger Woods. C’è sempre qualcuno che fotografa (nei giorni di pratica) e si attarda nei pressi delle due targhe, quella di Jack Nicklaus (tra il fairway della 16 e della 17) e quella di Arnold Palmer (alla fontana dietro il tee della 16), che celebra la sua 50ma apparizione e i quattro successi. Ma il pezzo forte del campo è l’Amen Corner, il posto più lontano dalla club house composto da un diabolico par 4 (la 11), seguito da un delicato par 3 (12) e un pericoloso par 5 (13). Qui è dove i giocatori possono sfuggire momentaneamente dalla folla rimanendo fra gli alberi maestosi, i mulinelli del vento, circondati dall’acqua del Rae Creek. Seve Ballesteros, due volte vincitore, si innamorò di Augusta al primo sguardo, incantato da cornioli, azalee e dalle sfide che il percorso gli ha proposto. Amava così tanto Augusta che quando ha formato la sua società l’ha chiamata “Amen Corner”.

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