ST LOUIS, MO - AUGUST 09: Francesco Molinari of Italy waits to play his tee shot on the 17th hole during the first round of the 100th PGA Championship at the Bellerive Country Club on August 9, 2018 in St Louis, Missouri. (Photo by David Cannon/Getty Images)

È vero mancano ancora due giri e tutto può succedere.

È ancor più vero che campioni del calibro di Sergio Garcia, Justin Rose o Adam Scott devono ancora iniziare il secondo giro.

Ma il vederlo lì, in testa al leaderboard, non può che far sognare.

Non può che aprirci le porte dell’atteso weekend con un sorriso più marcato sul viso.

Poco importa se poi pioverà come dettato dalle previsioni meteorologiche.

Sarà Tiger a tenerci compagnia e a dar spettacolo.

Il campione americano è primo, a pari merito, dopo due giri al Valspar Championship.

Non poteva debuttare meglio in un torneo, che non ha mai giocato e su un percorso che non conosce affatto.

Ieri, ha dominato i venti gridanti e i green ‘scivolosi’ meglio dei giovani Spieth e McIlroy.

Ha chiuso ottavo, in un leaderboard molto compatto, con uno score di 70 colpi (-1).

Ha preso sette dei 13 fairways, nove dei 18 green e chiuso con 25 putt, in una giornata in cui i par erano merce rara.

Ma oggi, oggi è andato in scena il Tiger che tutti conoscevamo prima degli infortuni. E che sapevamo sarebbe tornato.

È partito dalla 10 chiudendo con un par dietro l’altro, interrotti da due birdie consecutivi alla 12 e alla 13.

Il bello però è arrivato nelle seconde nove, quando si è trovato sul tee della 1 (sua 10) con -3 per il torneo.

Al par 5 di 512 metri, grazie a due ottimi putt vista la posizione del primo a otto metri, Tiger ha chiuso in par.

Poi si è diretto al par 4 della 2, in cui ha mandato la folla in delirio.

Sul green, ha imbucato il birdie da 3,30 metri, portandosi in testa a pari merito a -4.

Ha continuato con i par fino al par 5 della 5 (sua buca 14) che ha preso con due colpi e chiuso con altrettanti due putt.

Il birdie l’ha scaraventato in testa, da solo, a -5. Un’emozione che aspettavamo da troppo.

Alla buca 7 è arrivato un grande salvataggio, il più importante della giornata.

Sul tee del par 4 di 374 metri, la Tigre ha deciso di optare per la precisione del ferro piuttosto che per l’imprevedibilità del driver.

Ha trovato il fairway, portandosi a 147 metri dalla bandiera. Nonostante l’aiuto invocato al vento, il ferro nove si è fermato corto prima del green obbligandolo all’up&down.

Peccato che l’approccio abbia superato di molto la buca, lasciandolo a più di 7,50 metri per il par.

In molti avrebbero scommesso sul primo bogey di giornata, ma Tiger quel putt l’ha centrato in pieno.

Ha mantenuto la leadership in solitaria fino alla 9, quando però è poi arrivato il bogey.

Dal tee ha optato per il driver, sebbene i ferri l’abbiano accompagnato per gran parte della giornata.

Ha trovato il primo taglio di rough sulla sinistra, con un’ottima visuale verso il green.

Il secondo colpo, però, è andato lungo, con il vento a tradirlo e un altro up&down obbligato per il par.

Questa volta però il salvataggio non è arrivato. Poco importa.

Ha chiuso con uno score di 68 colpi ed è a -4 in testa a pari merito con Paul Casey e Brandt Snedeker.

Una posizione, che non ricopriva ormai da troppi anni.

Un altro passo in avanti, un altro ottimo risultato e la consapevolezza che la vittoria ora non è solo possibile.

È reale.

Ci aspetta un grande weekend di golf. Non potete perdervelo per niente al mondo.

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