Viste le decisioni e gli ordini che hanno caratterizzato il suo primo mese da presidente, Donald Trump certamente non è tra gli uomini più amati e stimati al mondo.
Anzi è probabile, se l’andamento continuerà ad esser questo, che venga ricordato come il presidente americano più discusso della storia.
Arrivare però a criticare e insultare anche chi lo frequenta fuori dalla Casa Bianca, senza avere interessi economici o politici, è davvero un’assurdità.
È successo al grande Ernie Els, uno dei campioni più galanti, simpatici e accomodanti del Tour.
Il quattro volte campione di Major, dopo essersi ritirato dall’AT&T Pebble Beach Pro-Am a causa di un piccolo infortunio al collo, è stato avvistato durante il weekend a giocare in compagnia del presidente Donald Trump e del Primo Ministro giapponese Shinzo Abe.
E visti i pochi estimatori del presidente, Els ha ricevuto critiche senza eguali.
Secondo Brian Costa, giornalista del Wall Street Journal, Big Easy non le ha certo mandate a dire, rispondendo a tono a chi lo ha attaccato.
“Molti miei amici non erano a favore di Trump”, ha dichiarato Els.
“Mi hanno punzecchiato dicendomi che ero solo un ruffiano. Allora gli ho detto di andare al diavolo, che io avevo giocato con il presidente e loro invece no. Insomma, non puoi piacere a tutti”.
Il campione sudafricano ha anche speso complimenti nei confronti del neo POTUS, sottolineando che si è trattata di una giornata di golf e di divertimento, senza mai toccare discorsi sulla politica.
“Il Presidente Trump è un vero golfista”, ha continuato Els.
“Compie uno swing corretto, colpendo bene ogni tipo di bastone. È un golfista vero e proprio. Il primo ministro giapponese, invece, gioca in maniera diversa”.