ST LOUIS, MO - AUGUST 09: Francesco Molinari of Italy waits to play his tee shot on the 17th hole during the first round of the 100th PGA Championship at the Bellerive Country Club on August 9, 2018 in St Louis, Missouri. (Photo by David Cannon/Getty Images)

È stata una domenica all’insegna di Tiger Woods, che ci ha riportati indietro di dieci anni quando il campione era ancora il numero uno al mondo.

Tiger ha combattuto fino alla fine, facendo gioire ed esultare tutti i tifosi presenti così come quelli a casa. E quando durante la premiazione è toccato applaudire per Brooks Koepka, uno che in 14 mesi ha vinto tre Major, molti l’hanno fatto a malincuore e quasi sotto voce.

Perché forse in fondo non ci interessa neppure che abbia vinto qualcun altro. Ci interessa il risultato, il fatto che nonostante Tiger non vinca un Major da 10 anni e un torneo da 5, ieri ci è andato davvero vicino.

Il fatto che poco più di un anno fa veniva accusato dalla stampa di tutto il mondo per guida in stato di ebbrezza. Un ‘J’accuse’ ai giorni nostri, che anziché farlo precipitare nel baratro l’ha aiutato a risalire e a tornare più forte di prima.

Non importa se la Tigre ieri non abbia vinto. Importa lo score di ieri, il migliore che abbia mai registrato nel giro finale di un Major.

Uno score in 64 colpi, fatto di 8 birdie e due bogey. Se solo non avesse sprecato qualche colpo in più, ora racconteremmo del suo trionfo e del suo 15esimo Major in carriera.

Ma in fondo la giornata di ieri è stata comunque una vittoria. Tiger è tornato a contendere il titolo in un Major l’ultimo giro del torneo.

Ha trascinato dietro a sé una folla impazzita di sostenitori, ha attirato a sé i riflettori della stampa specializzata e anche generica di tutto il mondo. Del resto è normale: Tiger è il golf.

A inizio gennaio, quando tornò al golf competitivo, era oltre il 200esimo posto nell’Official World Golf Ranking Ora è 26esimo e undicesimo nel Ranking della Ryder Cup, avendo giocato solo un anno per qualificarsi alla competizione di Parigi.

Già, perché solo i primi otto entreranno di diritto nella squadra americana, altri quattro invece saranno scelte da Jim Furyk come Captain’s Pick.

E il giorno dopo di un PGA Championship così meraviglioso, verrebbe da dire che il capitano americano sarebbe un ‘folle’ a non convocarlo.

Tiger non partecipa alla Ryder Cup da giocatore da ben sei anni e nel mese di febbraio fu nominato Vice Capitano.

Ora, una sua partecipazione come player, costringerebbe Furyk a scegliere un nuovo vice, ruolo che potrebbe essere ricoperto da Phil Mickelson – proviamo a suggerire – visti gli insuccessi degli ultimi mesi.

“Voglio essere certo di avere a disposizione cinque vice capitani,” ha affermato oggi Furyk. “Ci è permesso averne in questo numero e voglio che siano tutti presenti ad assistere la squadra.”

Niente ipotesi Vice Capitano giocatore, come era stata invece avanzata nei mesi scorsi.

Tiger è rimasto fuori dalle qualifiche automatiche per un soffio ed è normale che oggi la sua partecipazione sia l’argomento di discussione principale su tutti i Social e tutte le riviste online di golf.

Il capitano sceglierà le sue prime tre pick martedì 4 settembre, giorno successivo al termine del secondo playoff della FedEx Cup, il Dell Technologies Championship di Boston.

Tiger giocherà sia lì, che al Northern Trust Open della settimana precedente e due buoni risultati come quelli già ottenuti in stagione potrebbero ulteriormente assicurargli un posto da giocatore a Parigi.

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