ST LOUIS, MO - AUGUST 09: Francesco Molinari of Italy waits to play his tee shot on the 17th hole during the first round of the 100th PGA Championship at the Bellerive Country Club on August 9, 2018 in St Louis, Missouri. (Photo by David Cannon/Getty Images)

È la notizia che stavamo aspettando da nove lunghi mesi. Una di quelle che ti fa iniziare meglio la giornata, che involontariamente ti fa sorridere ma anche sognare.

Perché alla fine siamo tutti cresciuti con Tiger Woods. Persino il golf moderno che conosciamo adesso è nato e cresciuto con lui.

È il golfista più influente del mondo, conosciuto per i suoi record e per i suoi trionfi. È il miglior sponsor per far conoscere il nostro sport a tutti, anche agli scettici.

E, anche se fa spesso male sentirne parlare dai media generalisti italiani solo per le sue “marachelle” (l’arresto di mesi fa o lo scandalo extra coniugale che lo travolse tra la fine del 2009 e il 2010), alla fine quando si parla di Tiger, si parla per forza anche di golf.

E finalmente, nel tardo pomeriggio americano di ieri, quando qui in Italia erano le 23 inoltrate, Tiger ha annunciato sui suoi profili social il suo ritorno.

“He’s back.” Hanno di riflesso titolato tutti i media americani. “He”, lui, che non ha bisogno di nomi o connotazioni, ma con un semplice pronome si capisce di chi si parli. Del resto, è il dio moderno del golf.

Tornerà al golf competitivo in occasione dell’Hero World Challenge del prossimo mese, proprio come lo scorso anno, ma speriamo con un esito diverso.

I video postati recentemente rincuorano e danno più certezze, confermate anche dall’ex allenatore Hank Haney che ha affermato come Tiger sia in forma e possa tornare a vincere.

Una notizia fantastica, se si pensa che il campione americano sia assente dai fairway dal febbraio 2017.

Woods fu costretto al ritiro durante il primo giro del Dubai Desert Classic di iniziò stagione a causa di spasmi lancinanti alla schiena. Il risultato degli esami fu il peggiore: un altro infortunio e un altro intervento chirurgico ad Aprile.

Nove lunghissimi mesi fuori dai tornei che avrebbero potuto esser di più, stando a quando rivelato dalla Tigre durante la President’s Cup.

Non era sicuro dei suoi piani futuri, ma sopratutto se mai sarebbe tornato. Voleva far con calma e prudenza, per evitare ulteriori infortuni.

Poi, due settimane fa, i medici gli han dato il via libera per tornare a giocare e Tiger ha ricominciato ad allenarsi con più continuità.

Ha cominciato a pubblicare video sul suo stato di forma, mettendo in fibrillazione tutto il mondo del golf.

E poi la notizia di ieri, il ritorno in campo all’Hero World Challenge di Albany, alle Bahamas, dal 30 Novembre al 3 Dicembre, un torneo  a lui molto caro, perché come già risaputo, è la stessa Tiger Woods Foundation ad organizzarlo.

Insieme al campione, ci sarà anche Daniel Berger e 14 dei migliori giocatori del Tour.

Un ritorno che sembra quello dello scorso anno ma che trasmette comunque sensazioni diverse. I video, i commenti degli allenatori così come degli esperti tecnici lasciano intendere una sola cosa: forse, questo, è il ritorno decisivo che stavamo aspettando.

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