ST LOUIS, MO - AUGUST 09: Francesco Molinari of Italy waits to play his tee shot on the 17th hole during the first round of the 100th PGA Championship at the Bellerive Country Club on August 9, 2018 in St Louis, Missouri. (Photo by David Cannon/Getty Images)

Le mode vanno e vengono. E molte volte ritornano. Quante volte abbiamo indossato abiti o adottato stili, che erano di tendenza quando i nostri genitori o i nostri nonni erano più giovani? Quante volte abbiamo sentito pronunciare sempre la classica frase: “Ah questo andava di moda ai miei tempi”. E quante volte, magari, lo pronunceremo o lo abbiamo pronunciato anche noi?

Coco Chanel diceva, che “una moda che non raggiunge le strade, non è moda”. La moda è tale se viene seguita da tutti e se viene impersonata dallo stile di ciascuno. E la moda negli anni non solo ha raggiunto le strade, ma persino i campi da golf. Questa negli anni è cambiata, si è evoluta ed è diventata più moderna. Un tempo però la moda dei golfisti era ben diversa.

Agli albori del golf nel 1457, quando questo sport era pressoché sconosciuto, i pochi golfisti scozzesi che calcavano i percorsi erano abituati a giocare indossando un kilt e pelli di animali, per coprirsi e ripararsi dal freddo. Bisogna aspettare esattamente tre secoli e mezzo per arrivare a tenute un po’ più ‘normali’: i pantaloni a pinocchietto e il frac.

Alla fine del 1800 venne poi introdotto il guanto da golf: il famoso indumento di questo sport era spesso senza palmo o senza dita e serviva per proteggere le mani dall’usura provocata dai ripetuti swings.

All’inizio del 1900 le donne cominciarono ad avvicinarsi sempre di più al golf e portarono una vera ondata di inatteso glamour. Era tradizione, che indossassero enormi gonne lunghe e giacche appositamente realizzate per compiere lo swing: giacche con maniche lunghe e larghe, che garantivano una facile rotazione. Gli uomini, invece, indossavano pantaloni lunghi sotto il ginocchio e una giacca con cravatta.

Poi, già nel 1920, ci fu una piccola rivoluzione: gli uomini potevano indossare una giacca con gilè e i classici pantaloni alla zuava. Questi arrivavano 10 cm sotto il ginocchio e si indossavano con calze di lana a quadri. E allo stile del golfista degli anni venti … non potevano mancare una coppola e un paio di scarpe da golf. Risalgono infatti al 1906 le prime scarpe da golf “saddle oxford”, le classiche e tradizionali scarpe, che rappresentano l’inconfondibile stile del golfista. Meno comode di quelle più moderne di oggi, avevano una suola arricchita da piccoli chiodi, per fare presa sul terreno.

Risale al 1930 l’arrivo del guanto professionale, presente in tutti i tornei del Tour e calzato da tutti i professionisti. Lo stile cominciò a essere più moderno già negli anni cinquanta quando gli uomini giocavano indossando pantaloni color kaki e una polo. Le donne, invece, abbandonarono le pesanti e lunghe gonne di mezzo secolo prima, per passare ai pantaloni o ai bermuda.

Tra il 1970 e il 1980 ci fu il boom dei colori. La moda degli Hippies arrivò anche al golf, in cui i golfisti sfoggiavano colori esuberanti come il rosa brillante, il blu, l’arancione e il giallo che divennero popolari per i maglioni, i pantaloni e persino le calze.

Nei primi quattordici anni di questo ventunesimo secolo, la moda ha subito un’autentica rivoluzione. L’abbigliamento ha cominciato a essere prodotto anche dalle case dei più famosi brands, che prima producevano bastoni e palline. Brands come Nike, Callaway, Titleist e Adidas si sono buttati a capofitto nella moda, realizzando capi sportivi e di tendenza, diventati celebri con il supporto di autorevoli professionisti, sempre più orientati al vestir bene che vada di pari passo con il giocar bene.

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