ST LOUIS, MO - AUGUST 09: Francesco Molinari of Italy waits to play his tee shot on the 17th hole during the first round of the 100th PGA Championship at the Bellerive Country Club on August 9, 2018 in St Louis, Missouri. (Photo by David Cannon/Getty Images)

Alla scoperta di due campi di eccellenza in Baviera, per un gioco che unisce storia e stile. Per poi perdersi tra le attrazioni di Monaco, tra palazzi del passato, piazze colorate e… l’immancabile birra bavarese.

di Ju Kuang Tan

Va bene: il golf non è la prima cosa che ti viene in mente quando parli di Germania, ma ci sono due Club che ogni appassionato che si trovi da quelle parti non può mancare di visitare.

Siamo in Bavaria e Monaco, capitale del Land, accoglie i visitatori con tutti gli elementi che sono la quintessenza stessa della Germania.

Allo stesso modo, due circoli bavaresi – il Golfclub München Eichenried, a una trentina di chilometri a nord della città (sede della BMW), e il Wittelsbacher Golf Club, di fianco a Igolstadt (sede dell’Audi) – offrono un’esperienza di gioco unica e coinvolgente.

Entrambi i club offrono diverse formule di iscrizione e sono aperti (come la maggior parte dei circoli tedeschi) ai visitatori “pay and play”; una scelta intelligente che permette un bacino di utenza maggiore rispetto al solo complesso dei soci.

München Eichenried: realizzato per il Tour

Se mai si dovesse indicare un campo disegnato appositamente per ospitare eventi pro di alto livello, questo sarebbe proprio il München Eichenried.

Il Club è stato aperto nel 1987 proprio per diventare la sede del BMW International Open e, data la statura dello sponsor principale, tutta la struttura (percorso, club house e servizi) assicura gli standard qualitativi più elevati. «Trent’anni dopo, possiamo dire che abbiamo raggiunto pienamente gli obiettivi fissati per ospitare il torneo», afferma Wolfgang Michel, direttore generale del Club. «Ora siamo parte dei Leading Golf Clubs of Germany e il circolo è riconosciuto come uno tra i migliori campi da golf in tutta la Germania».

Il club è strettamente legato alla città e le sue radici affondano nella tradizione più genuina di Monaco.

Il terreno su cui sorge oggi il campo nel XIX secolo apparteneva alla famiglia Pschorr, una delle più antiche e autorevoli dinastie birraie di Monaco.

Quella che sarebbe poi diventata una club house era una fattoria e tutti i campi circostanti di pertinenza erano deputati alla produzione di torba per l’industria cittadina della birra.

Nei decenni successivi, sono stati poi riconvertiti in terreni ora per l’allevamento di bovini ora per la coltivazione di patate.

Oggi il disegno del campo da golf è abbastanza in linea con i layout dei parkland tedeschi. Kurt Rossknecht, l’architetto che lo ha progettato, ha realizzato 27 buche da campionato, divise nei tre classici Percorsi (Kurs A, B e C), completate da 6 buche executive.

La natura pianeggiante della zona rende il campo facilmente percorribile a piedi (opzione generalmente preferita in Germania, come nella maggior parte dell’Europa) e le buche si snodano tra boschi e graziosi laghetti. La presenza, poi, di risorgive naturali sotterranee contribuisce all’irrigazione del percorso e regala “l’emozione” di almeno una trentina di ostacoli d’acqua tra le varie buche.

Il fatto che sia pianeggiante non deve trarre in inganno: non è un campo facile. Bisogna essere precisi nei tee shot, perché prendere male un fairway significa aver a che fare con le chiome di alberi alti che ostacolano ogni traiettoria; senza contare la combinazione micidiale tra l’acqua – di cui si è detto –  e i più di 90 bunker del percorso.

Oltre a un campo meraviglioso, il München Eichenried offre una grande atmosfera indipendentemente dal fatto che si sia soci o ospiti.

La club house è un incantevole mix di eleganza rustica e praticità moderna e il ristorante, di altissimo livello, permette un piacevole momento di relax vista-campo, come anche proficui pranzi di lavoro.

A livello meramente commerciale, il modello di Eichenried è sperimentato e molto sensato: «Il club è gestito da un manager retribuito e da trenta dipendenti impegnati nell’amministrazione, nei servizi per i golfisti e nella manutenzione», spiega Michel. «Il ristorante, la Golf Academy e il Pro Shop sono gestiti da aziende che lavorano con il club da molti anni».

Michel è il direttore generale ideale per l’Eichenried dal momento che è stato socio del club per più di vent’anni e quindi conosce bene, per esperienza personale, ciò che realmente i soci vogliono (e vorrebbero).

Inoltre, ha lavorato a lungo nella dirigenza di un istituto bancario e pertanto sa comprendere e gestire i ruoli del team.

«Da quando mi sono iscritto ho sempre pensato come migliorare il percorso e le strutture», racconta. «Nel 2007 sono entrato nel Consiglio di Amministrazione del Club, come responsabile per le finanze e le strutture. Quando lo scorso anno il direttore generale è decaduto, ho colto l’occasione per chiudere la mia ventennale carriera bancaria e abbracciare la mia vocazione interiore. Da quando sono diventato direttore generale, per me è un sogno entrare ogni giorno al club e mettere a disposizione le mie competenze in materia di gestione, marketing, gioco e perfino architettura del paesaggio».

La direzione di Michel è molto attenta anche al ricambio generazionale: «Abbiamo programmi specifici di avviamento per i piccoli giocatori, che qui possono iniziare a partire dai cinque anni», conferma. «I bambini e i giovani hanno a disposizione lezioni speciali e le squadre del Club sono sempre accompagnate da un professionista in ogni gara e in ogni trasferta: le divise sociali sono sponsorizzate, ma le spese di viaggio, vitto e alloggio sono a carico del Circolo. E, ovviamente, ci teniamo anche a educare i giovani ai valori della vita e della convivenza civile».

Al di là del lodevole impegno di Michel, la (meritata) fama del München Eichenried è però dovuta al filo doppio che lo lega al BMW International Open, evento dell’European Tour ospitato per le maggior parte delle volte a partire dagli anni Novanta e di nuovo qui per le prossime quattro edizioni (2019/2022).

«Il BMW International Open è il più antico torneo di golf professionistico in Germania e ogni anno arrivano fino a 70.000 appassionati, molti anche da Austria e Svizzera, per seguire da vicino le stelle del Tour europeo», racconta Michel. «Disponiamo le corde in modo tale che i tifosi possano avvicinarsi molto ai giocatori in campo e i “Giardini della Birra” che abbiamo nella nostra area pubblica rappresentano un extra molto apprezzato».

Wittelsbacher GC: alla corte del Re

Più lontano, sull’Autostrada 9 che da Monaco sale verso Norimberga, all’altezza di Ingolstadt, il Wittelsbacher Golfclub offre un’altra opportunità di giocare su un percorso di alto livello.

Se l’Eichenried è noto per l’European Tour, il Wittelsbacher deve la fama alla sua associazione con il casato dei Wittelsbach, una dinastia originaria della Baviera, che è assurta al rango di “Famiglia reale europea” e rappresenta la più antica dinastia tedesca tuttora esistente, nonché una delle più storiche d’Europa.

Il Club è stato fondato nel 1988 e l’anno successivo è stato aperto il percorso, ricavato su terreni all’interno delle tenute dei reali bavaresi, terreni utilizzati, in precedenza, per allevare cavalli (altrettanto reali) della Famiglia.

Il tutto si deve a Sua Altezza Reale il Duca Max Emanuel in Baviera che convinse suo padre, il principe Alberto Leopoldo di Baviera, a trasformare il pascolo in un campo da golf.

Il Club prende quindi il nome dalla Famiglia e tutt’oggi «a 81 anni il Duca Max è ancora il presidente del Wittelsbacher Golfclub», sottolinea con orgoglio Korbinian Kofler, general manager del Club.

«Il nostro vicepresidente è il Duca Michael di Württemberg e molti membri della Famiglia reale bavarese qui sono soci attivi». Si potrebbe pensare che, visto il suo lignaggio, Wittelsbacher richieda una spiccata esclusività estranea al giocatore medio di golf.

Nulla di più infondato: nella sua club house, sobria ma arredata con eleganza, il senso di ospitalità è palpabile in ogni aspetto, dal personale attento e gentile di un Pro Shop davvero molto fornito al servizio del ristorante al secondo piano.

La quota annua di iscrizione è di 1.850 euro, se abbinata a una tassa di ammissione una tantum di 4.900 euro. Altrimenti, il club offre anche una seconda opzione di 2.350 euro all’anno senza fee di ingresso.

«Abbiamo 670 soci e pertanto il campo non è mai troppo affollato. Grazie alle convenzioni con i club del “Munich Green Fee Circle” e del circuito “Leading Golf Clubs of Germany” di cui facciamo parte, i nostri soci godono di green fee ridotti sugli altri campi».

Anche il Wittelsbacher, al pari dell’Eichenried, incarna i tradizionali parkland tedeschi: grandi alberi solenni circondano ovunque l’ambiente tranquillo del percorso e sarebbero molto più apprezzati se non rappresentassero una vera per trovare i fairway.

A volte, come nel difficile par 4 della 7 (383 metri), si appoggiano proprio sul fairway obbligando il giocatore a un tee shot chirurgico se vuole poi approcciare al green con qualche possibilità di non fare danni.

Chi non vi ha mai giocato prima potrebbe essere indotto a cercare di scorgere i green dai tee; ma è tutto un susseguirsi di “muri” di fogliame e di dogleg a destra e a sinistra, senza tralasciare il particolare che i green sono abbastanza piccoli e spesso protetti da bunker posizionati in modo dannatamente strategico.

Finirci dentro, comunque, non è necessariamente una tragedia, dal momento che la sabbia, per fortuna, è di notevole consistenza.

Con i suoi 6.775 metri, il Wittelsbacher non è certo una passeggiata.

Ci vuole lunghezza e precisione per raggiungere in regulation la maggior parte dei green; ma una volta che hai superato i vari ostacoli e prendi il putter dalla sacca, ci sono buone possibilità di birdie come ricompensa.

L’atmosfera di classe e la sua origine regale rendono Wittelsbacher un luogo ideale per organizzare eventi, nonostante si trovi a una certa distanza dal centro di Monaco.

E infatti il Club è molto richiesto è ospita circa 50 eventi aziendali all’anno (praticamente uno a settimana) e un’ottantina di tornei che, insieme al gioco ordinario, totalizzano circa 12.000 giri all’anno.

Un successo che Kofler ha costruito con un paziente lavoro di promozione.

«Abbiamo impostato e seguito un preciso programma per presentare il nostro Club e le sue strutture in modo molto forte in tutto il Land», spiega. «Abbiamo visitato società, università, club aziendali, centri commerciali, luoghi di aggregazione, eventi sociali o fiere come i Munich Golf Days. Per coinvolgere i bambini visitiamo le scuole e invitiamo gli studenti al Club riservando regolarmente loro il driving range per demo-day a cui partecipa anche la stampa locale».

L’anno prossimo il campo celebra il 30° anniversario e Kofler sa bene cosa sia importante per la redditività di Wittelsbacher. «Il percorso è il nostro asset più importante e non vogliamo fare troppi cambiamenti. Il nostro obiettivo, quindi, è mantenere il campo in ottime condizioni di gioco e perseguire sempre il più alto livello della qualità nei servizi offerti al golfista».


Da non perdere

 

Marienplatz

Monaco è una città moderna, ma l’antica piazza di Marienplatz è il cuore della sua cultura. Nel Medioevo, questo era il luogo dove mercanti e mercati trovavano il loro posto.

Oggi, tra ristoranti e negozi affollati di turisti, la piazza è delimitata dai celebri palazzi comunali della città – il Neues Rathaus (il Municipio Nuovo) e l’Altes Rathaus (il Municipio Vecchio) – e dalla barocca Chiesa di San Pietro.

 

Il Neues Rathaus

Risalente al 1908 e realizzato in stile neogotico, il nuovo municipo è caratterizzato dalla Torre con il Glockenspiel, l’orologio che contiene il più grande carillon della Germania (e quarto al mondo): rievoca storie del XVI secolo attraverso 43 campane e 32 statue a grandezza naturale.

 

L’Altes Rathaus

Anche se il suo significato è stato oscurato dall’imponente Municipio Nuovo, l’edificio di quello Vecchio, sul lato est di Marienplatz, resta comunque carico di storia.

Originariamente costruito nel 1310, fu ricostruito in stile gotico tra il 1470 e il 1480.

La Sala Grande all’interno dell’edificio è quella in cui Joseph Goebbels istigò le sommosse antisemite della “Notte dei Cristalli”.

 

Il Viktualienmarkt

A pochi passi da Marienplatz si trova il Viktualienmarkt (il Mercato delle Vivande), cioè il posto dove trovare il meglio delle prelibatezze bavaresi.

Il mercato affonda le sue radici all’inizio del XIX secolo e oggi è il più famoso mercato alimentare permanente di Monaco.

Qui, tra le tante bancarelle presenti, con relativi tavoli all’aperto, troverete salsicce, würstel, formaggi e altre specialità tedesche, a partire dall’immancabile e famosa birra bavarese.

 

Dachau

Quando si gioca al Golfclub München Eichenried, vale la pena fare una deviazione per visitare il Campo di concentramento di Dachau, più o meno a mezz’ora di macchina.

È stato il primo campo nazista ad aprire e la visita dà un senso inquietante degli orrori che hanno segnato quel tempo.

Per non dimenticare e per non ripetere. Mai.

 

Il Castello di Nymphenburg

La prima cosa che colpisce visitando il “Castello delle Ninfe” è la dimensione del Palazzo (e del realtivo Parco).

L’edificio è una grande rappresentazione dell’architettura barocca e fu usato come residenza estiva della monarchia bavarese.

Gli interni sono riccamente decorati con opere d’arte tra cui la famosa “Galleria delle Bellezze”, una collezione di 36 ritratti delle più belle donne appartenenti alla nobiltà bavarese, commissionata da Ludovico I.

Oggi il Palazzo è aperto al pubblico, ma continua anche ad essere una casa e cancelleria per il capo del Casato di Wittelsbach, attualmente Francesco duca di Baviera, fratello maggiore di Max che ha fondato il Wittelsbacher Golfclub.

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