Il Masters porta ad Augusta circa 250.000 visitatori e ha una grande influenza culturale sulla città. I ristoranti espongono memorabilia del torneo come complementi d’arredo e le vacanze di primavera per le scuole, all’interno del sistema scolastico della contea di Richmond, coincidono con il torneo. Gli abitanti, in partenza per le vacanze, approfittano dell’occasione per affittare agli appassionati le loro abitazioni: molti giocatori e molta parte del pubblico adora alloggiare nelle bellissime costruzioni in pieno stile “profondo Sud”. Pochissimi vanno in albergo. I golfisti “veri”, quelli che sanno di gioco, affittano le case: è un abitudine che accade anche in altri tornei, ma qui diventa un “must”.

Nel 2013, per la prima volta, l’Augusta National diventa terra di conquista australiana, grazie ad Adam Scott che supera Angel Cabrera al playoff e si aggiudica la Green Jacket. In quella stessa edizione, il 14enne Tianglang Guan diventa il più giovane giocatore ad aver preso parte al Masters.

Nel giro iniziale del 1940, Lloyd Mangrum consegna uno score di 64 colpi, facendo registrare il nuovo record del percorso. Durerà fino al 1986.

È il 1986 e Nick Price infrange il record del percorso di Mangrum, grazie al suo 63 nel giro del sabato.

Spettatore non pagante dell’impresa di Woods nel 1997 è stato il nostro Costantino Rocca, che giocò con lui nel team leader del giro conclusivo. Le urla e l’eccitazione del pubblico americano gli resero quelle 18 buche un inferno. Chiuse il giro in 75, finendo al 5° posto, 15 colpi dietro Woods. Qualche mese dopo, in Ryder Cup, ebbe l’opportunità di “vendicarsi” nei singoli della domenica. Ricordiamo tutti come andò a finire…

È suggestiva la Record Fountain eretta sulla sinistra del tee della 17 e costruita, nell’ambito delle celebrazioni per il 25mo Torneo, per dissetare gli spettatori. Esagonale e con un rubinetto su ogni lato, riporta i nomi dei vincitori del Torneo e i record del percorso.

 

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