Tutto ciò che si trova all’interno del Club viene venduto con l’etichetta del circolo (dall’acqua minerale alla Coca Cola) e dagli ingressi non passa alcuna bibita con la propria etichetta. Chiunque voglia introdurre cibi o bevande deve obbligatoriamente levare l’etichetta. Il prezzo di panini, snack e bibite non aumenta da oltre dieci anni. I menu del bar e dei punti di ristoro è sempre lo stesso e nella “hit parade” dei sandwich rimane l’assoluta preferenza del pubblico per i panini al formaggio e peperoncino, venduti a 1,50 dollari che diventano 3,25 con una bibita.

I partecipanti sono rigorosamente invitati in base a 17 classificazioni di merito differenti, sono circa un centinaio e i vincitori hanno l’esenzione a vita.

A differenza di tutti gli altri Tornei, al Masters possono rimanere entro le corde solo i giocatori e i caddie.

“In your life, have you ever seen anything like that?!”. Tutti ricordiamo la reazione dei commentatori americani all’approccio imbucato da Tiger alla 16 nella corsa per la vittoria del Masters 2005. Ci si ricorda meno, però, dei due bogey che seguirono a quella prodezza e che rischiarono di vanificarla. L’approccio di Chris DiMarco alla 18 toccò la base dell’asta e uscì. Fosse entrato, forse, il colpo di Tiger alla 16 sarebbe ricordato in modo completamente diverso.

Bubba Watson, grazie ad un incredibile draw alto dal cuore del bosco di destra della buca 11 (un colpo che solo lui avrebbe potuto eseguire) supera Louis Oosthuizen e si aggiudica il Masters 2012. Con lui, sono addirittura cinque i mancini ad avere trionfato negli ultimi dieci anni.

Nel 1963, a soli 23 anni, Jack Nicklaus diventa il più giovane vincitore nella storia del torneo. Nel 1986, vincerà la sua sesta Green Jacket. 23 anni dopo essere diventato il vincitore più giovane del torneo, ne diventa anche il più anziano.

 

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