ST LOUIS, MO - AUGUST 09: Francesco Molinari of Italy waits to play his tee shot on the 17th hole during the first round of the 100th PGA Championship at the Bellerive Country Club on August 9, 2018 in St Louis, Missouri. (Photo by David Cannon/Getty Images)

Finalmente appare in italiano un libro che non dovrebbe mancare ai posti d’onore della biblioteca di qualunque giocatore seriamente intenzionato a diventare il golfista migliore che possa diventare: Il golf non è il gioco della perfezione, di Bob Rotella.

Sebbene l’edizione originale inglese risalga a oltre vent’anni fa, i concetti sono sempre attualissimi; e il volume contribuisce anche a sfatare il mito dello psicologo sportivo come qualcuno da cui si va solo se riteniamo che la nostra mente abbia qualcosa di “sbagliato”.

Anche la veste grafica è ottima, il che certamente non guasta.

Come sostiene Rotella, «la psicologia per giocare un ottimo golf è abbastanza semplice e logica», e l’intero volume ci insegna a pensare nella maniera migliore quando siamo sotto pressione, per rendere al massimo sul campo da golf e per avere dunque un’esperienza piena e, soprattutto, divertirsi.

L’autore parte dall’esperienza di grandi campioni per applicare concetti semplici e lineari, ma tutt’altro che scontati, al proprio gioco: il risultato è questo libro, la cui lettura piacevole e scorrevole è un gran toccasana per tutti i golfisti.

Bob Rotella, Il golf non è il gioco della perfezione.
Con prefazione di Tom Kite. 2017, 159 pp., 20,40 euro (volume).

 

Superare le difficoltà

“Il golfista ha bisogno di memorie selettive, di ricordare i bei colpi e di dimenticare quelli cattivi.

La memoria selettiva aiuta il golfista ad aumentare la propria fiducia man mano che fa esperienza e aumenta le proprie capacità”.

Perché leggerlo

Perché il golf parte, senza dubbio, dalla nostra mente.

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