Finalmente appare in italiano un libro che non dovrebbe mancare ai posti d’onore della biblioteca di qualunque giocatore seriamente intenzionato a diventare il golfista migliore che possa diventare: Il golf non è il gioco della perfezione, di Bob Rotella.
Sebbene l’edizione originale inglese risalga a oltre vent’anni fa, i concetti sono sempre attualissimi; e il volume contribuisce anche a sfatare il mito dello psicologo sportivo come qualcuno da cui si va solo se riteniamo che la nostra mente abbia qualcosa di “sbagliato”.
Anche la veste grafica è ottima, il che certamente non guasta.
Come sostiene Rotella, «la psicologia per giocare un ottimo golf è abbastanza semplice e logica», e l’intero volume ci insegna a pensare nella maniera migliore quando siamo sotto pressione, per rendere al massimo sul campo da golf e per avere dunque un’esperienza piena e, soprattutto, divertirsi.
L’autore parte dall’esperienza di grandi campioni per applicare concetti semplici e lineari, ma tutt’altro che scontati, al proprio gioco: il risultato è questo libro, la cui lettura piacevole e scorrevole è un gran toccasana per tutti i golfisti.
Bob Rotella, Il golf non è il gioco della perfezione. Con prefazione di Tom Kite. 2017, 159 pp., 20,40 euro (volume).
Superare le difficoltà
“Il golfista ha bisogno di memorie selettive, di ricordare i bei colpi e di dimenticare quelli cattivi.
La memoria selettiva aiuta il golfista ad aumentare la propria fiducia man mano che fa esperienza e aumenta le proprie capacità”.
Perché leggerlo
Perché il golf parte, senza dubbio, dalla nostra mente.