Il campione americano Tiger Woods nel field dell’Open d’Italia è un sogno che hanno tutti i nostri amateur: poter ammirare da vicino il Fenomeno per la prima volta in gara su un nostro campo sarebbe un privilegio da non lasciarsi sfuggire. Sognare è lecito, anche se la ragione raccomanda una posizione più prudente: la cosa è così difficile da sfiorare l’impossibilità.

Ma ad accendere un remoto barlume di speranza è stato Gian Paolo Montali, direttore generale del progetto Ryder Cup 2022, che in un’intervista rilasciata all’Ansa ha candidamente ammesso di avere lo stesso sogno di migliaia di amateur italiani: portare Woods a giocare un Open d’Italia, in vista di Roma ’22.

«Ci lavoro da anni e posso dire questo è un sogno che si può realizzare da svegli», ha garantito Montali. «Ha un cachet importante e stiamo lavorando con diverse aziende per verificare la fattibilità dell’operazione. A Roma ’22 potrebbe recitare il ruolo di capitano del Team Usa e questo potrebbe agevolare il nostro compito. Con un’eventuale nomina a condottiero della spedizione a stelle e strisce sarebbe “obbligato” a vedere il campo. Averlo all’Open sarebbe un’occasione unica».

Nella stessa intervista, Montali si è soffermato anche sull’incontro avuto, insieme al presidente Chimenti, con il board Ryder Cup Europe a Dubai in occasione dell’ultimo evento dell’European Tour 2019. «È stata l’occasione per illustrare progetti e iniziative di cui tutti si sono mostrati entusiasti. Vogliamo un evento iconico, per tutti, che valorizzi le bellezze di Roma e rimanga nella storia».

In occasione delle celebrazioni “One year before”, «porteremo i due capitani al Colosseo», ha rivelato Montali all’Ansa, «e poi al Vaticano dal Papa. La cena di gala? Sarebbe bellissimo organizzarla alle Terme di Caracalla. L’evento sarà un mix di sport e cultura dove dovrà uscire l’immagine unica di Roma. Le nostre sono idee attuabili e realizzabili. Parigi ha vissuto poco la Ryder 2018; Roma, invece, sarà fulcro dell’evento». Certo, la Città eterna – così intrisa di storia, cultura, arte, monumenti, palazzi – offre già di per sé un palcoscenico che nessun’altra metropoli al mondo può vantare. E lo staff di Montali non vuole lasciare alcunché al caso.

Al punto che anche la viabilità – spesso punto critico di Roma – è esaminata con attenzione. «Da otto mesi monitoriamo ogni via e incrocio che porta al Marco Simone: La Ryder 2022 lascerà una legacy importante per Roma e tutto il territorio laziale, perché allargare le strade, costruire rotonde, sbloccare i lavori sulla Tiburtina, è fondamentale».

Nell’attesa, iniziano a prendere corpo anche molti eventi collaterali: una “Road to Rome” a via della Conciliazione e la Cerimonia d’apertura al Marco Simone, teatro della sfida Europa-Usa. Che dovrebbe essere anticipata da una gara tra i migliori chef stellati americani ed europei, una sorta di “Ryder Toque blanche” tra Gordon Ramsay, Chicco Cerea e colleghi.

Per la gara delle Celebrity si parla di testimonial d’eccezione come Francesco Totti, Alessandro Del Piero e Andrea Pirlo. «E sarebbe bellissimo avere anche Mario Draghi, appassionato golfista», ha concluso Montali.

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