ST LOUIS, MO - AUGUST 09: Francesco Molinari of Italy waits to play his tee shot on the 17th hole during the first round of the 100th PGA Championship at the Bellerive Country Club on August 9, 2018 in St Louis, Missouri. (Photo by David Cannon/Getty Images)

Quanti colpi può sopportare una pallina prima di deteriorarsi?

E le facce dei bastoni?

Sfatiamo (o confermiamo) le più diffuse convinzioni sulla dotazione tecnica

Di Matthew Rudy

La 19ma buca è un luogo magico pieno di leggende, credenze e falsi miti sul gioco in tutti i suoi aspetti, soprattutto per quanto riguarda l’attrezzatura (“La palla che ho trovato nel laghetto è ancora buona?”).

Qui di seguito trovate una rapida carrellata delle credenze più diffuse, che abbiamo sottoposto a vari esperti per un parere definitivo. Preparatevi a veder vacillare qualche convinzione.

Quanto dura una pallina, se non la si perde? Cosa succederebbe se tu giocassi con la stessa pallina per dieci giri? I graffi e le centinaia di colpi ricevuti danneggerebbero la sua prestazione? Dean Snell, ex disegnatore di palline da golf per Titleist e TaylorMade, ora alla guida di Snell Golf, sostiene che per vedere creparsi la copertura di una palla di alto livello la si dovrebbe colpire con un driver almeno cento volte con le velocità di swing del Tour. La maggior parte delle palline, spiega, sopravvive a più di 250 colpi prima di deteriorarsi. I graffi non sono un gran problema, se non danneggiano i dimple. I nemici peggiori non sono tanti i colpi, quanto temperatura e acqua: quando il termometro scende di molto sotto lo zero o sale oltre i 35 gradi i polimeri che compongono i vari strati della sfera si induriscono o si ammorbidiscono, e in entrambi i casi condizionano la velocità e lo spin. Anche giocare le palline trovate in acqua non è una buona idea: «L’acqua può infiltrarsi nel core compromettendo distanza e velocità», spiega Snell. «La velocità diminuisce dopo 48 ore nell’acqua e viene definitivamente compromessa dopo due o tre settimane». Le condizioni perfette per la miglior performance della tua pallina? Clima asciutto e 20 gradi.

Caldo, freddo e altitudine: come condizionano la distanza? Se non stai giocando in una giornata calma e temperata, probabilmente stai perdendo o guadagnando qualcosa rispetto alla tua distanza standard. I tecnici del TrackMan hanno usato il loro sistema radar per misurare migliaia di colpi in diverse condizioni. La temperatura gioca più scherzi di quanto credi. A 35 gradi, ad esempio, un ferro 6 medio vola sette metri in più che a 4 gradi. Per quanto riguarda l’altitudine, a 1.500 metri di quota i giocatori con una velocità di swing media ottengono un vantaggio del 6%; un po’ meno, con bastoni dalla traiettoria più bassa (come fairway wood o ibridi). Il che vuol dire che nei campi di montagna ti conviene usare un bastone in meno del solito.

I bastoni si consumano? A meno che tu non sia un giocatore del Tour che colpisce migliaia di palline nello stesso punto della faccia dei suoi ferri, passeranno anni prima che la media dei giocatori possa mandare in pensione i propri bastoni. «Se giochi dei cast iron in acciaio inossidabile (cioè ferri stampati, non forgiati) ci vuole un’eternità per consumare le loro facce», sostiene Kirk Oguri del Pete’s Golf Shop, uno dei 100 Best Clubfitter di Golf Digest. «I legni da terra possono creparsi in rari casi, ma non si consumano né s’indeboliscono». Solo in due casi puoi notare un deterioramento: negli shaft e nei wedge. «Nel tempo, gli shaft in acciaio potrebbero piegarsi per un uso pesante, soprattutto quando tiri dal tappetino», spiega Oguri. «E praticare molto con i wedge consumerà i groove. Dovrai sostituirli ogni due anni». Inoltre: il clima freddo non danneggia i tuoi bastoni, ma un caldo eccessivo – come nel bagagliaio della tua auto in estate – può indebolire la colla epossidica che tiene uniti la testa e lo shaft.

Che differenza c’è tra le palline di pratica e quelle che gioco di solito? Hai fatto uno swing con il ferro 7 e la palla ha superato il cartello dei 150 metri. Quanto devi essere fiero di te? Dipende da quale pallina hai tirato fuori dal secchiello. Un test effettuato da Golf Digest ha esaminato venti palline di diversi campi pratica e le ha comparate a una serie di Titleist Pro V1 con un robot a eseguire lo swing. Con la velocità media di un amateur per il ferro 7 (130 km/h), le Pro V1 davano un valore di volo abbastanza preciso (134/138 m), mentre le palline di pratica facevano registrare una forbice estremamente variabile (tra i 127 e i 153 m). Morale della favola? Usare le palline di campo pratica per tarare le tue distanze è una cattiva idea.

Quanta distanza perdo quando manco il centro della faccia? Milioni di lezioni vengono impartite ogni giorno su come aumentare la velocità della testa del bastone. Ma limitarsi alla velocità significa tralasciare un altro pezzo importante del “puzzle” della distanza: colpire lo sweetspot. Abbiamo chiesto a Dave Tutelman (ex-ingegnere di Bell Labs) di calcolare l’impatto dei colpi fuori centro. La sua risposta si basa sullo “Smash Factor”, un coefficiente che indica la capacità di un giocatore di trasformare la velocità della testa del bastone nella velocità di partenza della palla. Più questo valore è alto, migliore è la qualità del colpo. Un giocatore di Tour colpisce spesso lo sweetspot e il suo Smash Factor (velocità della palla diviso velocità della testa) è circa 1,48; mentre un 20 di hcp colpisce ovunque nella faccia e di solito il suo fattore è minore di 1,30. Se quel 20 di hcp usa il driver a 160 km/h, quel fattore potrebbe costargli fino a 35 metri. Un altro modo di vedere la cosa: colpire lo sweetspot è come guadagnare 20 km/h di velocità della testa del bastone.

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