ST LOUIS, MO - AUGUST 09: Francesco Molinari of Italy waits to play his tee shot on the 17th hole during the first round of the 100th PGA Championship at the Bellerive Country Club on August 9, 2018 in St Louis, Missouri. (Photo by David Cannon/Getty Images)

“Volevo un altro tipo di ambiente. Qualcosa sul lago Michigan e qualcosa che rappresentasse le origini del golf”. Così affermò Herb Kohler, quando decise di creare un nuovo percorso, che avesse le caratteristiche della Scozia sulla costa degli Stati Uniti. Aveva appena realizzato Blackwolf Run, che stava diventando il percorso da campionati a tutti noto, ma Kohler voleva creare qualcos’altro. Qualcosa di diverso, qualcosa di straordinario.

Ha visto la potenzialità di un nuovo percorso da Tour in un luogo che poteva rimanere inesplorato: un’area che in passato ospitava un ex aeroporto militare e in cui sarebbe dovuto sorgere una centrale nucleare. E, non meno importante, un’area costeggiante per tre chilometri la costa del lago Michigan. Insomma, non era l’area adatta per un campo da golf. Ma Kohler guardò Pete Dye e gli disse chiaramente: “Falla somigliare all’irlanda”. E così Dye ha fatto, portando sul percorso le stesse pecore nere scozzesi, che nella terra inglese sono impiegate come tagliaerba naturali.

Whistling Straits di segni particolari ne ha tanti, anzi tantissimi. Nato nel 1998, tre mesi prima della sua apertura venne subito selezionato dalla PGA of America per ospitare nel 1999 il Club Professional Championship. Un campionato nazionale, che si tenne proprio un anno dopo l’apertura e che vide vincere Jeff Freeman, un assistente professionista del Tamarisk Country Club. Più di 18.000 spettatori accorsero a vedere l’evento, ma soprattutto a vedere il nuovo percorso.

La notorietà di Whistling Straits cominciò proprio grazie al National Club Championship. Da lì, nel 2000 venne scelto per ospitare il PGA Championship del 2004, il suo primo Major e torneo del PGA Tour. Fu un successo e il percorso fu all’altezza di tutti i giocatori, tanto da essere stato scelto per lo stesso Major ancora negli anni il 2010 e il 2015. Una vera opera d’arte, ventiduesimo nella classifica  2015/2016 de “I 100 percorsi più belli d’America”, redatta da Golf Digest e secondo nella classifica 2015 di Golf Week per i migliori Course Resort.

È un percorso pubblico, che dà possibilità a chiunque di potersi iscrivere. Cosa che non capita spesso in America e nel mondo in generale. Ciò che lo caratterizza è la Straits, ovvero la lunga costa di tre chilometri e mezzo su cui sorge. Ben otto buche costeggiano il lago Michigan ed è possibile godere della sua vista mozzafiato da ogni angolo del percorso. Non possono mancare i ponti in pietra, che richiamano chiaramente i percorsi inglesi e, perché no, St. Andrews.

Si possono trovare alla 1, alla 9, alla 10 e alla 18, proprio come lo Swilcan Bridge. I fairway sono di festuca naturale e la 15 conta un dislivello di quasi venticinque metri. Ci sono enormi dune di sabbia ai bordi del rough e tutti i bunker presenti (sono ben 500) sono fatti di sabbia naturale, precedentemente già presente sull’area di costruzione del percorso.

E l’erba? È particolare anche quella. Come già detto i fairway sono fatti di festuca, precisamente di tre tipi diversi, e non di erba da pascolo o Bentgrass. Questa ricopre invece i tee e i green, su cui le pecore scozzesi agiscono come tagliaerba. Il pre rough è della stessa erba del fairway mentre il rough alto è fatto di ben quattro tipi di festuca. Ci sono 14 ostacoli d’acqua e la grandezza media dei green è di 697 metri quadrati. Il divertimento è assicurato!

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