Molti appassionati italiani hanno scoperto il nome di Toney Penna proprio in coincidenza con la vittoria di Chicco Molinari a Washington.
Che, a rigor di anagrafe, non è stato il primo successo in America di un italiano di nascita.
Il primo, appunto, era stato Toney Penna, nato a Napoli nel 1908 ma cresciuto negli Stati Uniti, dove ha cominciato a fare il caddie per guadagnare qualche soldo.
Poi ha cominciato a giocare, quindi è passato professionista nel 1934.
In vent’anni di carriera ha vinto quattro titoli (l’ultimo, l’Atlanta Open del ’47), ha ottenuto un terzo posto pari merito all’US Open 1938 e un ottavo, sempre ex aequo, al Masters del ’47.
Poi si è trasformato in imprenditore, creando, con suo fratello, un marchio di attrezzatura tuttora esistente.
E infatti molti golfisti nostrani di lunga militanza ricordavano di aver utilizzato suoi bastoni.
Strinse amicizia con attori e cantanti famosi come Dean Martin, Bing Crosby, Bob Hope ma soprattutto con Perry Como, suo amico intimo e abituale partner di gioco dopo la fine della carriera professionistica.
Un giorno giocò talmente bene contro Perry Como da lasciarsi andare a una confessione: «Tornerei sul Tour se non fosse per il fatto che ho perso tutti i capelli e non mi va di mostrarmi così».
Una settimana dopo ricevette a casa un pacco da Perry Como. Dentro c’erano un parrucchino e un biglietto con una sola parola: “Go!”.
Ma lui continuò a occuparsi solo della sua azienda fino al 1995, anno della sua scomparsa.