ST LOUIS, MO - AUGUST 09: Francesco Molinari of Italy waits to play his tee shot on the 17th hole during the first round of the 100th PGA Championship at the Bellerive Country Club on August 9, 2018 in St Louis, Missouri. (Photo by David Cannon/Getty Images)

Ogni 5 anni St. Andrews ospita il British Open e il bagliore sprigionato da quello che è, forse, il palcoscenico più prestigioso nel mondo del golf è talmente forte da illuminare anche gli altri major e, di conseguenza, l’intera stagione golfistica. Sono molti gli spunti che ci fanno attendere trepidanti i major 2015, una stagione che si preannuncia “da Slam”.

Gli spazi ampi dell’ Old Course, e il modo in cui il percorso ripaga i giocatori più esperti, potrebbero favorire Tiger Woods. Il campione americano, chiamato alla stagione del riscatto, ha già alzato la Claret Jug due volte sul green della 18 di St. Andrews e potrebbe trovare nell’Open Championship una delle più ghiotte occasioni degli ultimi anni per avvicinarsi al record di Jack Nicklaus.

Nonostante la maestosità del British Open a St. Andrews, non possiamo dire che sia il major più atteso. Dalla metà di agosto, quando Rory ha portato a casa il PGA Championship, il mondo del golf ha iniziato a sfregare le mani pensando all’ Augusta Masters, primo major stagionale, quando il giovane nordirlandese correrà verso il suo “career Grand Slam”. Ad aprile, infatti, McIlroy potrebbe diventare il sesto giocatore nella storia del gioco a vincere tutti e 4 i major in carriera. Inoltre, se dovesse riuscire a conquistare il Masters, in cui il suo migliore piazzamento è un ottavo posto pari merito, metterebbe le basi per realizzare il “Rory Slam”, ovvero la vittoria di tutti e 4 i major consecutivamente, a cavallo fra 2 stagioni (il “Tiger Slam” è stato negli anni 2000/01). Insomma, è meglio tenere gli occhi puntati su di lui nel 2015.

A questo proposito, non dimentichiamo un altro fenomeno del nostro golf, Phil Mickelson. Lefty si unisce a McIlroy nel gruppo degli aspiranti vincitori di “career Grand Slam”. Sul magnifico percorso di Chambers Bay, a giugno, il 3 volte vincitore del Masters, ex campione PGA Championship e British Open, potrebbe mettere, a 45 anni, uno straordinario punto esclamativo sulla sua carriera. E pensare che fino ai 34 anni, quando ha rotto il ghiaccio con la vittoria del Masters, sembrava essere un eterno secondo.

Per quanto riguarda il PGA Championship, un’ ultima affascinante storia potrebbe riguardare Dustin Johnson. L’americano è reduce da una stagione tormentata, è stato infatti sospeso per 6 mesi dalla PGA per essere risultato positivo a diversi drug test. Una bella notizia ha però mitigato le desolazioni professionali: a settembre la sua compagna ha annunciato di aspettare il loro primo figlio, chissà che il 2015 non possa finalmente sorridere a Johnson. Ora che il PGA Championship torna Whistling Straits, l’americano cercherà la redenzione proprio in quello che, nel 2010, è stato per lui teatro di uno delle più grosse beffe nella recente storia dei major. Tutti ricordiamo quando si presentò leader di un colpo alla 72esima buca, ma non essendosi reso conto di essere terminato in un bunker, appoggiò il bastone a terra prima di tirare il secondo colpo, gettando al vento le sue chance di vittoria.

In ultimo, occhi puntati su Rickie Fowler. Il giovane americano è cresciuto enormemente dopo i cambiamenti allo swing e nel 2014 ha ottenuto il miglior score complessivo nei 4 major (-32), con 5 colpi di vantaggio. Chissà che non sia arrivato il suo momento.

Tali prospettive non lasciano dubbi: le nostre speranze sono ben riposte, quella del 2015 sarà una stagione da raccontare.

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