ST LOUIS, MO - AUGUST 09: Francesco Molinari of Italy waits to play his tee shot on the 17th hole during the first round of the 100th PGA Championship at the Bellerive Country Club on August 9, 2018 in St Louis, Missouri. (Photo by David Cannon/Getty Images)

Di Gianni Davico

Alla 11, nessun giocatore mira alla bandiera senza ricordare ciò che Ben Hogan disse una volta:

Se mi vedrete sul green della 11 in due, saprete che ho mancato il mio secondo colpo.

Ancorché datato, The Making of the Masters di David Owen è un volume la cui lettura è imprescindibile per chi desidera conoscere a fondo e, per così dire, dal di dentro, la sto-ria e dell’Augusta National e del Masters.

Sì, perché l’autore ha avuto pieno accesso agli archivi del club e ha potuto conversare lungamente con tantissime persone coinvolte in prima persona nella vita del circolo.

Il risultato è una storia pienamente documentata, oltre che di assai piacevole lettura, di quello che fu il sogno di due persone, Bobby Jones e Clifford Roberts.

E pare incredibile, a leggere oggi, apprendere che il progetto dell’Augusta National fu a serio rischio di non decollare mai:

perché essendo nato negli anni immediatamente seguenti la Grande Depressione si trovavano pochissime persone disposte a pagare i 250 dollari di ingresso oltre alla quota annuale di 65 dollari.

Degno di nota anche il fatto che dei numerosi lotti immobiliari pre-visti solo uno fu effettivamente venduto (e poi ricomprato dal circolo stesso per abbattere la villa ivi presente, togliendo così a Roberts stesso un cruccio che per anni lo tormentò), come pure il fatto che durante la seconda guerra mondiale i fairway del circolo furono utilizzati per il pascolo delle mucche.

Storie che hanno dell’incredibile, ma sono vere e documentate.

In sostanza una lettura piacevole, scorrevole e a tratti dolceamara, come per esempio nei racconti degli ultimi anni di Bobby Jones e del suicidio di Clifford Roberts, per oltre quarant’anni il deus ex machina del club e del Masters.

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