ST LOUIS, MO - AUGUST 09: Francesco Molinari of Italy waits to play his tee shot on the 17th hole during the first round of the 100th PGA Championship at the Bellerive Country Club on August 9, 2018 in St Louis, Missouri. (Photo by David Cannon/Getty Images)

Correva l’anno 1452. Era il Basso Medioevo e la guerra dei cent’anni tra Francia e Inghilterra sarebbe finita di lì a un anno. Proprio in quel lontano anno si ebbe il primo riferimento storico al gioco del golf: Giacomo II di Scozia decise infatti di bandirlo: riteneva che distraesse gli arcieri dal loro abituale allenamento e temeva che sarebbe diventato più popolare del gioco con l’arco.

Nel 1502 salì al trono di Scozia un nuovo re: Giacomo IV. Fu uno dei primi re golfisti e, di conseguenza, decise di annullare la messa al bando del golf.

Da quei primi riferimenti, il gioco e l’attrezzatura di gioco – in particolare i bastoni – hanno subito una grande evoluzione, nel corso dei secoli fino ai giorni nostri. Alcuni pensano, addirittura, che le vere origini del golf potrebbero persino appartenere alla Cina del decimo secolo, quando si praticava il Chuiwan: un gioco, che consisteva nel tirare la palla in buca.

A quel tempo, per colpire la palla, si usavano dei bastoni di legno ricoperti da gioielli. Bastoni totalmente diversi e certamente più delicati, da quelli della Scozia di re Giacomo VI, al quale preferiamo riferirci come riscontro più certo, per percorrere l’evoluzione dei bastoni.

Era il 1602 quando Giacomo VI, appassionato golfista, decise di far realizzare dagli artigiani un set di bastoni da golf, rigorosamente in legno. Fu il primo set mai realizzato, composto da “Longnoses” ( i Drivers), da “Grassed drivers” (i Fairway clubs), dal “Niblick” (il Wedge), da “Spoons” (i ferri corti) e da un “Putting Cleek”, il classico putter.

Da quel momento, gli artigiani cominciarono a forgiare i primi bastoni, realizzati anche dagli stessi giocatori. Erano totalmente in legno, sia la testa che lo shaft ma rischiavano così di rompersi troppo facilmente. Nel 1750 vennero forgiati da fabbri scozzesi i primi ferri con lo shaft in legno e la testa in acciaio. In questo caso, il problema era un altro: troppo pesanti, rompevano le fragili palline “feathery” fatte di piuma d’oca.

I bastoni, allora, cominciarono a essere fatti con la noce americana, la famosa “hickory”, un legno con caratteristiche simili all’acciaio. Flessibili e leggeri, rimasero nella sacca dei golfisti fino al 1927, quando arrivarono i nuovi e moderni bastoni con gli shaft in acciaio.

Era il 1910 quando Arthur F. Knight brevettò i primi bastoni con gli shaft in acciaio ma ci vollero più di dieci anni, fino al 1924, perché la USGA decidesse di legalizzarli. Da allora cominciarono a susseguirsi sempre più novità ed evoluzioni, arrivate fino ai giorni nostri. Con la nuova regola del 1939, la USGA decise che i bastoni in sacca dovevano essere 14 e non di più. E pensare che fino a quella data, i giocatori potevano portare con sé fino a 30 bastoni di qualità, materiale e ruolo completamente diversi tra loro.

Nel 1970, la grafite si affiancò all’acciaio per la realizzazione dello shaft e da vent’anni a questa parte, la testa in titanio ha preso il sopravvento sulla più tradizionale in acciaio.

I nuovi materiali, in particolare le leghe metalliche speciali e i materiali plastici compositi, potranno disegnare nuovi bastoni sempre più performanti, per una nuova frontiera del golf: con la possibilità di dare crescente soddisfazione al golfista, …senza dimenticare però che l’unico fattore insostituibile rimarrà sempre e comunque il talento individuale.

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