ST LOUIS, MO - AUGUST 09: Francesco Molinari of Italy waits to play his tee shot on the 17th hole during the first round of the 100th PGA Championship at the Bellerive Country Club on August 9, 2018 in St Louis, Missouri. (Photo by David Cannon/Getty Images)

È stato uno dei pionieri del golf americano. Grazie a lui, il golf ha superato le frontiere razziali. Grazie a lui, giocatori come Tiger Woods, si sono avvicinati al golf scrivendone la storia. Il mondo del golf piange la scomparsa, avvenuta questa notte, di Charles L. “Charlie” Sifford.

92 anni e una vita passata sui campi da golf, per cambiarne il destino. Una vita paragonabile a quella di Martin Lurher King, nata con lo stesso scopo di cancellare ogni pregiudizio e ogni giudizio razziale. Sifford ce l’ha fatta nel golf ed è stato così grande il suo contributo che nemmeno due mesi fa, era presente alla Casa Bianca, insieme ad altri 18 americani, per ricevere la Presidential Medal of Freedom, la più alta onorificenza civile, dal Presidente Obama.

Una medaglia che lo stesso Sifford ha definito unica, affermando: “È stato un riconoscimento diverso da tutti gli altri”. Diverso dal suo ingresso nel 2004 nella Word Golf Hall of Fame e diverso dalla Laurea ad Honorem ricevuta nel 2006.

E chissà se mai avrebbe immaginato di ricevere un tale riconoscimento, proprio dal primo presidente di colore degli Stati Uniti.

Sifford è stato il primo giocatore professionista di colore a competere sul PGA Tour, nonostante la regola “Caucasian-only” presente all’epoca e poi decaduta nel 1961. È stato spesso paragonato al giocatore di Baseball Jackie Robinson e, possiamo dire, che entrambi abbiano contribuito a cambiare il mondo dello sport.

Alla notizia della triste scomparsa, Derek Sprague, Presidente della PGA Americana, ha così affermato: “È con grande dolore, che il mondo del golf annuncia la perdita del fedele ambasciatore Dottor Charles L. Sifford. Con il suo coraggio ha ispirato tanti altri nel seguire i propri sogni. Il golf è stato fortunato ad avere con se un eccezionale americano come Sifford”.

Lo stesso Tiger Woods, lo ha sempre così ammirato: “non esagero nel dire che senza Charlie, e gli altri pionieri che hanno lottato per giocare, non avrei mai giocato a golf”.

Grazie Charlie per aver cambiato la storia del golf.

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