ST LOUIS, MO - AUGUST 09: Francesco Molinari of Italy waits to play his tee shot on the 17th hole during the first round of the 100th PGA Championship at the Bellerive Country Club on August 9, 2018 in St Louis, Missouri. (Photo by David Cannon/Getty Images)

Diciamo la verità: questo 2018 lo consegniamo agli archivi con qualche riluttanza. Ci si separa malvolentieri dalle cose belle, e il 2018, soprattutto grazie a Francesco Molinari (ma non solo), non è stato semplicemente bello: è stato fantastico.

L’aggettivo rimbalza anche dalle pagine di Golf Digest, la vera Bibbia del golf mondiale, che ha suggellato la stagione sbattendo il nostro in prima pagina.

La copertina di questo nostro ultimo numero dell’anno, a cavallo del nuovo, è esattamente la stessa che il giornale americano (di cui siamo orgogliosamente partner) ha distribuito al suo milione di lettori negli Stati Uniti e alle varie altre centinaia di migliaia distribuiti in tutto il mondo.

“Francesco, the fantastic” è giusto il titolo dell’ampia sezione che loro e ben volentieri anche noi abbiamo dedicato al nostro campione, protagonista di un anno memorabile.

Ed è anche motivo di soddisfazione (come anticipato nel numero di ottobre) che dagli Stati Uniti sia giunta a noi la richiesta di raccontare al mondo, che poco lo conosceva, il personaggio-Molinari.

Troverete tutto a partire da pag.16, compresa l’analisi dei segreti che hanno consentito a Chicco di guadagnare, col tempo, una ventina di yard sul drive. Cosa che non guasta mai, quando devi confrontarti con avversari che la sparano oltre i 300 metri.

In giugno titolavamo “L’anno d’oro di Chicco” stampando dei puntini sospensivi (d’oro) dopo le parole “Wentworth, Gardagolf, Quicken Loans e…”. Sappiamo come Francesco, da Carnoustie a Dubai, passando per la strepitosa Ryder di Parigi, abbia dato seguito a quei puntini sospensivi.

E, nello stesso numero, prima dell’Open Championship, Silvio Grappasonni scriveva testualmente: “Dove deve vincere ancora Francesco per garantirsi un posto in Ryder? Sulla Luna, su Marte? O magari a Carnoustie, dove, se ci sarà vento, il suo gioco di precisione sarebbe proprio ideale?”.

Tutto si è avverato. Decidete voi se portiamo bene o semplicemente abbiamo dei buoni collaboratori, che ne capiscono un po’. Di certo, c’è una cosa: noi de Il Mondo del Golf Today ci siamo stati, sul posto, nei momenti cruciali della stagione di Chicco. E siamo gli unici a poterlo dire.

Ma, appunto, ora è il momentodi separarsi da questo indimenticabile 2018 e la riluttanza nasce dal timore che tante cose belle tutte insieme possano non capitare più.

Ma Francesco è una garanzia, c’è da giurarci che saprà ancora sorprenderci ora che s’è abituato anche a stare al centro della scena, considerato e fin quasi riverito come il suo palmarès merita.

Per fortuna non è nemmenotanto solo. Sia pure a livelli diversi (ma con un’età più verde) anche il 2018 di Andrea Pavan è da incorniciare.

Da rookie a protagonista dell’ultimo atto della Race to Dubai riservato ai migliori; mentre Paratore, smaltito probabilmente qualche appannamento d’inizio stagione, ha ripreso a camminare.

Certo, viviamo l’amarezza dell’eclisse di Manassero, delle difficoltà di Edoardo a tenere il passo dello scatenato fratello, della fatica di Bertasio a tenersi la carta.

Ma intanto Migliozzi e Bergamaschi si son fatti strada attraverso la giungla della Qualifying School e i nostri e le nostre Amateur continuano a primeggiare in campo internazionale.

Chicco e non solo, dunque.

Come sempre, seguirà adesso un breve letargo invernale. Ci rivedremo a marzo, con il numero di riapertura tradizionalmente dedicato alla dettagliata analisi di tutte le novità sul mercato dei materiali.

Buon anno, cari lettori. E se il 2019 assomiglierà anche solo un po’ al ’18…

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