ST LOUIS, MO - AUGUST 09: Francesco Molinari of Italy waits to play his tee shot on the 17th hole during the first round of the 100th PGA Championship at the Bellerive Country Club on August 9, 2018 in St Louis, Missouri. (Photo by David Cannon/Getty Images)

Tre settimane, due lati del mondo, due vittorie e un terzo posto. “Che momento”, ha dichiarato Jordan Spieth domenica sera, finalmente rilassato al termine di 25 giorni in giro per il mondo senza sosta.

Spieth si classifica terzo nel Dunlop Phoenix in Giappone, a un colpo dal play-off, per poi volare in Australia e vincere l’Emirates Australian Open con 6 colpi di vantaggio prima di tornare a Dallas, dove risiede, per una notte di riposo. Il giorno successivo sale nuovamente su un aereo in direzione Orlando, dove domina l’Hero World Challenge con 10 colpi di vantaggio sul secondo classificato.

Dal 69 realizzato nel primo giro in Giappone al 66 di domenica ad Isleworth, un viaggio tra 16 fusi orari di distanza, 12 giri complessivi di cui uno solo sopra il par, per un totale di…meno 53!

“Dopo aver giocato l’Emirates in Australia avevo dichiarato che quella era stata la mia migliore performance di sempre, ma devo ammettere che qui all’Hero World Challenge ho giocato ancora meglio”, ha dichiarato entusiasta.

Molti hanno pensato ci fosse il rischio che si adagiasse sugli allori, iniziando il giro finale con 7 colpi di vantaggio sul secondo classificato, specialmente dopo da una serie di risultati così confortanti… Ma no, Jordan scende in campo fissando una serie di obiettivi per se stesso e dopo avere realizzato un birdie alla prima buca, il talento americano si rivolge al suo caddie dicendo: “Adesso ne faccio altri 3, così non potranno raggiungermi”. Come da copione, alla buca 7 imbuca un lungo putt per l’eagle portandosi a -5 di giornata e a 10 colpi dal secondo.

Vedendo il suo compagno di gioco così agguerrito e insaziabile nonostante l’oceanico vantaggio, l’inseguitore Keegan Bradley gli si rivolge esterrefatto: “Are you kidding me!?“. No, non scherzava affatto, come dimostrano gli ulteriori 3 birdie messi a segno di lì a poco. “Avevo paura che si arrabbiasse davvero”, ha ironizzato Spieth, “perché è decisamente più grosso di me!”

Dopo la sua vittoria in Australia gli è stato chiesto se si sentiva pronto per insediare la leadership mondiale di McIlroy. “Sono ancora molto molto lontano da Rory”, ha risposto. Domenica, dopo la sua seconda vittoria consecutiva, gli è stata posta la stessa domanda, alla quale il 21enne fenomeno americano ha dato la stessa, ferma risposta.

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