ST LOUIS, MO - AUGUST 09: Francesco Molinari of Italy waits to play his tee shot on the 17th hole during the first round of the 100th PGA Championship at the Bellerive Country Club on August 9, 2018 in St Louis, Missouri. (Photo by David Cannon/Getty Images)

La vita è una cosa meravigliosa. Specialmente se ti chiami Danny Willett. Dopo la straordinaria impresa di Augusta, il neo campione del Masters 2016 è tornato finalmente a casa.

Al suo arrivo in patria all’aeroporto di Manchester, ha trovato ad accoglierlo un’intera folla di sostenitori e di giornalisti… Non poteva essere altrimenti: dopo vent’anni, un inglese è riuscito a conquistare il Major americano per eccellenza, che in termini di prestigio e storia vale più dello U.S. Open e del PGA Championship messi insieme.

Segno che, di motivi per essere orgogliosi per un’impresa così, ce ne sono tanti. Willett, ancora incredulo del grande dono che gli ha fatto la vita, si è fermato con tutti, ha rilasciato dichiarazioni ma soprattutto ha firmato gli autografi, sempre rigorosamente indossando la Giacca Verde. E verrebbe quasi da pensare, che non l’abbia mai tolta da quando Spieth gliel’ha “ceduta”, come in un classico cambio della guardia. Ma nonostante la giacca verde e nonostante la folla presente all’aeroporto, i pensieri di Willett erano per due persone soltanto: la moglie Nicole e il primogenito Zachariah.

Erano a casa, ad aspettarlo per festeggiare insieme ed immortalare questa vittoria con degli scatti, che valgono senz’altro più di mille parole. Come questa foto, in cui Danny – sempre con lo stesso outfit da Masters Champion – posa con Nicole e Zachariah. Il piccolo Willett, di soli 15 giorni, non potrà ricordare dell’impresa di papà Danny. Ci sarà lui a raccontagliela, così come tutto il mondo del golf. Ma, sebbene così piccolo, se Willett ha vinto, è anche merito suo. Perché è nato proprio al momento giusto: 11 giorni prima del termine e due giorni prima che Danny rischiasse di tirarsi fuori dal field.  La sua nascita ha determinato la partecipazione del campione inglese al Masters e, indirettamente, la sua vittoria.  L’epilogo è tutto in questa foto, che parla da sola. Come fosse un’opera d’arte, che pochi altri artisti sarebbero stati in grado di creare.

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