ST LOUIS, MO - AUGUST 09: Francesco Molinari of Italy waits to play his tee shot on the 17th hole during the first round of the 100th PGA Championship at the Bellerive Country Club on August 9, 2018 in St Louis, Missouri. (Photo by David Cannon/Getty Images)

L’Handicap è uno dei tratti distintivi del golf, necessario per misurare l’abilità di ciascun giocatore. È l’unico sistema in grado di far competere i golfisti dilettanti in modo equo tra loro. Peccato che certe volte non sia così, o meglio l’handicap di un giocatore italiano funzioni diversamente da quello di un giocatore nel Regno Unito.

Sebbene la formula della USGA sia utilizzata da un alto numero di golfisti in tutto il mondo – circa 10 milioni sui 16 milioni totali in possesso di un handicap – questa coesiste con altri cinque sistemi che parlano lingue completamente diverse.

Nel Regno Unito e in Irlanda c’è il Council of National Golf Unions mentre in Europa una variazione del CNGU, chiamata European Golf Association. L’Australia ha Golf Australia, il Sud Africa invece la South African Golf Association e l’Argentina ha l’Argentine Golf Association.

Questo significa che i golfisti del Regno Unito e dell’Irlanda hanno criteri diversi sull’handicap dei colleghi americani, così come questi ultimi ne hanno altri ancor più diversi da quelli australiani, sud africani e argentini.

Insomma, la soluzione potrebbe essere un’Handicap ‘Esperanto’, come la lingua universale inventata nel 1872 da Ludwick Zamenhof. Proprio quello che USGA e R&A hanno creato.

Un sistema universale di handicap, che verrà utilizzato in tutto il mondo a partire dal 2020: il World Handicap System (WHS). Si tratta del risultato di sei anni di studi, discussioni, calcoli matematici e scoperte fatte dai guru che controllano le formule correnti, con l’obiettivo di creare un Indice di Handicap valevole per tutti e che cancelli ogni tipo di confusione.

“I diversi sistemi di handicap presenti nel mondo hanno lavorato molto bene per i golfisti che li utilizzano, ma ci sono comunque discrepanze che possono creare difficoltà nel trasportare un handicap da un paese a un altro,” ha affermato Steve Edmondson, managing director della USGA per la classificazione di handicap e percorsi.

“Con il WHS, proviamo a facilitare i golfisti a ottenere e mantenere l’handicap. Vogliamo anche rendere gli handicap più trasferibili ma anche più equi, non importa dove e quando giochi.”

Il nuovo sistema ha l’obiettivo di misurare con precisione lo score che ogni golfista è ragionevolmente in grado di ottenere su tutti i percorsi del mondo in condizioni normali.

Le chiavi del WHS sono le seguenti:

  • Flessibilità nei formati di gioco, permettendo sia a giri di gara che a giri di prova di contare per l’handicap e assicurando che l’handicap rifletta di più l’abilità potenziale del giocatore.
  • Il numero minimo di buche necessarie per ottenere l’handicap non saranno più 90 (o cinque giri da 18) bensì 54. Queste potranno essere la combinazione di giri da 18 e da 9 buche, ma a discrezione delle autorità di handicap o delle associazioni nazionali che possono stabilire un diverso numero minimo di buche.
  • L’handicap massimo, e noi ne siamo già a conoscenza, salirà automaticamente a 54 per tutti i giocatori, sia donne che uomini, di tutto il mondo ( in America sono fermi a 40.4 per le donne e a 36.4 per gli uomini).
  • Gli handicap verranno aggiornati giornalmente e non più ogni due settimane come avviene in America.
  • L’handicap diventerà portatile da percorso a percorso e di paese in paese attraverso l’uso mondiale del Course and Slope rating system della USGA (già utilizzato in più di 80 paesi).
  • L’handicap di un giocatore sarà la media degli otto migliori score tra gli ultimi 20 ottenuti (in America, il sistema attuale tiene conto dei 10 migliori score tra gli ultimi 20). Questa regola farà si che l’handicap sia meno volatile e che rispecchi l’abilità di ciascun giocatore.
  • Il doppio bogey sarà lo score massimo possibile permesso in ogni buca, a prescindere dall’abilità dei giocatori ( solo se si ha lo scopo di migliorare l’handicap).
  • Saranno fatti calcoli giornalieri sull’impatto che i percorsi troppo difficili o le condizioni climatiche possono avere sulla prestazione dei giocatori.
  • In base ai calcoli fatti sulla difficoltà del percorso e sulle condizioni climatiche, gli handicap saranno revisionati giornalmente.

Tutte le organizzazioni internazionali citate precedentemente, con l’aggiunta di Japan Golf Association e Golf Canada, stanno collaborando con la USGA e la R&A per rendere il sistema operativo a partire dall’1 gennaio 2020.

Il golf sta cambiando, siete pronti?

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