ST LOUIS, MO - AUGUST 09: Francesco Molinari of Italy waits to play his tee shot on the 17th hole during the first round of the 100th PGA Championship at the Bellerive Country Club on August 9, 2018 in St Louis, Missouri. (Photo by David Cannon/Getty Images)

In piena Manahattan, lungo l’11ma Avenue, affacciato spettacolarmente sull’Hudson, è il campo pratica più frequentato di tutti gli Stati Uniti, con 350mila presenze all’anno.

 

di Peter Finch

foto di Nathaniel Welch

 

Un violento temporale estivo si abbatte su Manhattan. Di quelli che appena esci in strada ti ritrovi zuppo anche con l’ombrello.

Eppure il campo pratica di Chelsea Piers è pieno di gente, comprese una settantina di ragazze in libera uscita, che tirano palline dalle postazioni coperte e ricevono consigli da un paio di pro che passano da lì; mentre al piano di sopra, in una sala per banchetti, altre si godono un drink e qualche antipasto osservando chi colpisce il drive più lungo a un simulatore.

È un classico lunedì sera al Chelsea Piers, il campo pratica che non si ferma mai, nemmeno per qualcosa di banale come il brutto tempo.

Certo, se arrivi nel bel mezzo di una tempesta di neve dovrai aspettare ben poco per una delle 52 postazioni disponibili.

Altrimenti, il Golf Club Chelsea Piers è quasi sempre pieno. Si dice che ogni anno quasi 350mila utenti varchino il suo ingresso lungo la 11ma Avenue di Manhattan, tirando più di 17 milioni di palline e prendendo più di 16.500 ore di lezioni di golf.

Per avere un riferimento, basti pensare che i cinquanta migliori campi pratica di tutti gli Stati Uniti contano in media, ogni anno, meno della metà dei numeri del Chelsea Piers.

Qual è il suo fascino? Sicuramente è un campo pratica piacevole. È pulito e le palline sono in buono stato. Non devi nemmeno piegarti per metterle sul tee: un sistema automatico garantisce che, attraverso un buco nel tappetino, ti arrivi una nuova palla direttamente sul tee dopo ogni colpo.

Inoltre, è un’Academy molto strutturata, con dodici maestri provenienti da diversi Paesi e zone per praticare colpi dal bunker, approcci e putt. Ma soprattutto ha una vista spettacolare sul fiume Hudson e sul New Jersey.

Ed è anche la soluzione ideale nel rapporto domanda/offerta.

Manhattan ospita più di 1,6 milioni di abitanti e, nei giorni feriali, considerando anche pendolari e turisti, arriva fino a quattro milioni di persone.

Vuoi giocare a golf e guardare le palline che colpisci volare veramente, invece di scagliarle verso una rete o un simulatore?

Ci vediamo al Chelsea Piers, dove, per inciso, paghi 30 dollari per 94 palline nelle ore di punta.

In realtà esiste anche un campo pratica a Randall’s Island, nell’East River, confinante con la periferia di Harlem. È un bel posto, ma è più difficile da raggiungere per la maggior parte degli abitanti di Manhattan.

Chelsea Piers, invece, è lì, facilmente raggiungibile dagli uffici. L’utente standard ha tra i 25 e i 44 anni ed è residente a Manhattan; per tre quarti sono uomini. Ma una delle cose più divertenti del Chelsea Piers è che non sai mai chi ci puoi incontrare: il proprietario di una squadra sportiva o un famoso violinista; una stella dell’opera o uno sportivo di fama mondiale, se non il modello più celebre del momento.

Ma anche attori come Justin Timberlake, Michael J. Fox, Will Smith, Danny DeVito o Mark Wahlberg; e golfisti del calibro di Tiger Woods, Rory McIlroy, Nick Faldo o Graeme McDowell.

Il campo pratica, aperto dal 1995, fa parte di uno sviluppo polifunzionale che si estende su più di undici ettari, ovvero sei isolati sul mare.

Una curiosità: a uno dei suoi moli avrebbe dovuto attraccare il Titanic al termine del suo viaggio inaugurale, nel 1912, da Southampton a New York. La sua nascita è stata quasi casuale.

Inizialmente, la proprietà cercava solo uno spazio per spostarvi l’unico stadio del ghiaccio al coperto di Manhattan. Ma lo Stato ha imposto l’obbligo di rilevare l’intero lotto: 93mila mq, venti volte lo spazio che serviva.

Due dei proprietari, Tom Bernstein e Roland Betts, sono stati produttori di film come Pretty Woman e La Sirenetta.

La creatività quindi non mancava loro e, con una geniale intuizione, hanno immaginato l’opportunità di dar vita a un complesso che potesse rispondere alle diverse esigenze dei newyorkesi.

Ci hanno visto giusto: appena sparsa la voce, i golfisti hanno iniziato a percorrere la 11ma Avenue insieme a ginnasti e scalatori, giocatori di bowling e pattinatori su ghiaccio eccetera.

Oggi l’intera area è in forte espansione, grazie anche al Chelsea Piers. Il campo pratica è la parte più visibile del complesso, con la sua rete alta 50 metri che si nota anche dagli aerei in volo.

Una vera e propria icona, anche se il golf contribuisce solo per il 5/10% della rendita annuale dell’intero complesso.

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