ST LOUIS, MO - AUGUST 09: Francesco Molinari of Italy waits to play his tee shot on the 17th hole during the first round of the 100th PGA Championship at the Bellerive Country Club on August 9, 2018 in St Louis, Missouri. (Photo by David Cannon/Getty Images)

Jason Palmer, del Leicestershire, ci ha regalato una delle storie più sorprendenti della stagione golfistica, guadagnandosi la carta per lo European Tour 2015 grazie alla vittoria in Cina di due settimane fa e al secondo posto in Oman durante lo scorso week end.

Questi exploit di fine stagione gli sono valsi la settima posizione nel ranking del Challenge Tour. Con una sola gara ancora da disputare, il trentenne Inglese si è assicurato la carta per il massimo circuito Europeo, destinata ai primi 15 della classifica di fine stagione.

Ma a rendere la sua storia davvero incredibile non sono solo i risultati.

Jason, nel 2009, ha preso una drastica decisione per risolvere i suoi problemi di gioco corto: approcciare, dai 50 metri in giù, usando solo la mano destra!

Palmer è sempre stato un giocatore promettente, ma i suoi risultati erano penalizzati da un pessimo gioco corto, area del golf fondamentale per fare score. Aveva lo “scattino” sugli approcci, che gli faceva perdere completamente la sensibilità e il controllo della distanza.
“Mi ricordo bene il momento in cui presi questa decisione,” racconta Palmer alla BBC. “Era il 2009, giocavo sull’Alps Tour, ma non riuscivo a fare score perché ad ogni green mancato corrispondeva un bogey. Stavo praticando con un amico, gli dissi che non ne potevo più del mio gioco corto e, per scherzo, gli mostrai quanto fossi bravo ad approcciare con una mano sola.”

“Mi resi conto che impattavo perfettamente la pallina, smisi di fare flappa e iniziai a metterla vicino all’asta. Ovviamente il mio amico mi diede del matto, ma ero talmente disperato che decisi di provare questa tecnica in gara.”

“Improvvisamente ero felice di mancare i green per mettere alla prova il mio nuovo modo di approcciare, che si rivelò vincente, tant’è vero che terminai la stagione al secondo posto nell’Alps Tour.”

Questo incredibile metodo è diventato parte integrante del suo golf. Le statistiche parlano chiaro, il gioco corto di Jason è migliore di quello di molti colleghi del Challenge Tour.

“So che molti giocatori soffrono di problemi simili, nell’approccio o nel putt, spero che la mia storia serva per capire che c’è sempre una soluzione, non importa quanto radicale possa sembrare.”

Palmer racconta di essere ancora incredulo all’idea di giocare sul massimo circuito Europeo l’anno prossimo. “Surreale è la parola più adatta, se me lo avessero raccontato solo due settimane fa non ci avrei creduto” aggiunge, “sono felice di continuare con il mio stile sullo European Tour…anche perché non sono proprio capace di approcciare a due mani!”

Questa incredibile vicenda ci insegna che nel golf fare risultato è l’unica cosa che conta davvero, e che questo gioco non si basa sul “come” bensì sul “quanto”.
Per informazioni, chiedere a Jason Palmer.

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