ST LOUIS, MO - AUGUST 09: Francesco Molinari of Italy waits to play his tee shot on the 17th hole during the first round of the 100th PGA Championship at the Bellerive Country Club on August 9, 2018 in St Louis, Missouri. (Photo by David Cannon/Getty Images)

L’uomo del mistero, dal passato incerto e burrascoso.

Un passato che ha terribilmente influenzato il suo presente ma che potrebbe anche rovinarne il futuro.

Patrick Reed non è il Masters Champion che gli appassionati di golf avrebbero voluto vedere vincere domenica.

Lo dimostrano i social, che si sono scatenati poco dopo la chiusura del suo putt alla 18.

I commenti da ogni parte del mondo, specialmente dagli Stati Uniti, erano contro di lui.

Commenti spesso sprezzanti oltre che esagerati, ma soprattutto latenti di obiettività.

Perché Reed, che non è campione di simpatia e loquacità, il Masters l’ha meritato senza alcun dubbio.

C’è chi avrebbe preferito vedere trionfare finalmente Rickie Fowler, chi avrebbe voluto che McIlroy concludesse il Grand Slam e chi ancora avrebbe preferito una seconda Giacca Verde per Spieth.

Tutti tranne Reed, perché a parlare per lui è il suo passato.

Nei dintorni di Augusta, il Masters è un appuntamento sacro. Chi non ha la possibilità di andarlo a vedere sui verdi fairway dell’Augusta National, si ritrova a casa con gli amici per seguirlo in TV.

Accade sempre così in tutte le case della Georgia. Ma quest’anno per una famiglia di Augusta non è stato come gli altri anni.

Bill e Jeannette Reed erano a casa con una dozzina di amici, tutti seduti in giardino davanti alla grande televisione.

La figlia Hannah era rientrata apposta dal College di Athens per seguire l’evento con i genitori.

E il figlio Patrick, era proprio su quei fairway a correre per la vittoria.

Alla 18 dopo dopo aver imbucato il putt decisivo, non c’erano né sua mamma né suo papà, tanto meno la sua sorellina.

A festeggiarlo a braccia aperte c’era solo la moglie Justine.

La famiglia Reed non era benvenuta ad Augusta, nonostante i pochi chilometri di distanza a dividerli dal percorso. È stato lo stesso Reed a farlo presente agli organizzatori.

Nel frattempo dopo la vittoria, a casa dei genitori regnava un senso di incredulità mista a gioia.

Tra vecchie foto e trofei della giovane carriera del figlio, mamma Jeannette continuava ad esclamare di non poter credere che Patrick fosse il nuovo Masters Champion.

Ogni famiglia ha i propri problemi, ma quello che viene da dire è che ci sia sempre rimedio a tutto. Reed non sembra però pensarla così.

Quando in conferenza stampa gli è stato chiesto se non sarebbe stato il caso di condividere la vittoria più importante della vita con i suoi genitori e la sorella, lui ha risposto freddamente.

“Sono qui solo per giocare a golf e cercare di vincere tornei,” è stata la sua reazione.

Una famiglia complicata, che rappresenta la chiave per cercare di comprendere un campione misterioso.

Un campione che ancora adesso cerca di sfuggire dall’ombra del suo passato e che da tutti i compagni del Tour è definito un lupo solitario.

Reed è nato e cresciuto in una famiglia di golfisti, i bastoni in plastica sono stati il suo primo regalo quando ha iniziato a camminare.

A nove anni iniziò a prendere lezioni da Peter Murphy, allievo di Hank Haney.

Il suo eroe Tiger Woods frequentava spesso lo stesso driving range e Reed amava studiarne il gioco così come i comportamenti.

A 10 anni quando iniziò i tornei, mentre tutti i suoi coetanei indossavano i pantaloncini corti, lui giocava con quelli lunghi.

Voleva abituarsi agli outfit presenti sul PGA Tour. Ambizioso e spesso spocchioso, Reed trascorse la sua adolescenza a Baton Rouge in Louisiana ma diede il meglio delle sue performance golfistiche all’università.

Nel 2006 si iscrisse alla Georgia University, in cui vinse con la sua squadra diversi tornei.

Qui, però, iniziò a lasciarsi andare e collezionò alcuni degli episodi che oggi molti gli recriminano.

A 17 anni, ancora minorenne, venne arrestato per uso di alcolici e possesso di carta d’identità falsa.

Si dichiarò colpevole e gli vennero inflitte 60 ore di servizi socialmente utili. Il peggio arrivò successivamente.

Reed venne espulso dalla Georgia University per aver più volte barato nei tornei a squadre e nei giri di prova.

Si dichiarò spesso innocente e all’oscuro di tutto, ma il suo team non lo perdonò.

Così nel 2009 decise di iscriversi alla Augusta State University, ma anche qui non furono anni semplici.

Fu colto nuovamente in flagrante a rubare colpi durante i giri di gara ma soprattutto venne accusato di aver rubato oggetti personali dei suoi compagni.

Questi, erano arrivati al punto di votare per la sua espulsione, ma gli ottimi risultati golfistici di Reed prevalsero.

Il suo talento spinse la squadra dell’Università a successi mai registrati prima e questo fece cambiare idea ai compagni.

Dopo essere diventato professionista nel 2011, incontrò la sua futura sposa Justine che divenne suo caddie per alcuni tornei.

L’anno successivo, quando Reed aveva appena 22 anni e Justine 26, decisero di sposarsi. La famiglia del campione espose il proprio dissenso, citando come motivazione la giovane età del figlio.

Ma Reed non volle sentire ragioni. Decise di tagliare completamente i ponti con i suoi genitori e la sorella, sposando Justine e trasformando la famiglia di lei nella nuova di lui.

Il cognato Kessler divenne infatti il suo caddie (domenica era al suo fianco come sempre). Non solo, la cognata Kris è baby sitter dei figli e la suocera, Janet, lo segue in ogni torneo comportandosi da capo del suo staff.

Nessun contatto da sei anni con la sua famiglia, nessuna risposta alle tante email ricevute ma soprattutto nessun incontro dei nonni paterni con i due figli di Reed.

Ma c’è di peggio. In occasione dello U.S. Open nel 2014, Bill insieme alla moglie e ad Hannah riuscirono ad andare a Pinehurst N.2 per seguire il figlio.

Dopo diverse buche, la polizia arrivò a scortarli fuori dal campo su richiesta della moglie di Patrick, Justine.

E il pubblico americano certe cose non le manda proprio giù. Basti pensare che ad Augusta non sia mai stato dalla sua parte per tutta la giornata di domenica.

Eppure, dovrebbe essere grato proprio a Bill e Jeannette, i suoi genitori, per essere diventato il nuovo Masters Champion.

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